La forte presenza di microplastiche è stata rinvenuta negli ecosistemi, terrestri e marini, animali e negli alimenti consumati dagli esseri umani. Le microplastiche sono minuscoli frammenti di polimeri naturali chimicamente modificati o sintetici e insolubili in acqua. Sono inoltre, non di facile decomposizione e facilmente ingeribili da organismi viventi. Tale esposizione porta una serie di effetti tossici e nocivi per gli esseri viventi.
La Commissione Europea adotta misure finalizzate a porre rimedio all’inquinamento provocato da microplastica. Si pone come obiettivo una riduzione di tale fattore inquinante del 30% entro il 2030.
Il 17 Ottobre 2023 è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2023/2055 della Commissione del 25 settembre 2023 recante modifica dell’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) per quanto riguarda le microparticelle di polimeri sintetici, ovvero polimeri solidi che devono soddisfare determinate condizioni.
Con tale Regolamento si aggiungono due nuove appendici 15 e 16, che riguardano rispettivamente le norme concernenti la dimostrazione della degradabilità e della solubilità dei polimeri.
La finalità è ridurre la presenza di microplastiche e le loro emissioni intenzionali dal maggior numero possibile di prodotti.
Tra i prodotti comuni interessati dalla restrizione sulle microplastiche ai sensi del Regolamento REACH sono compresi:
- il materiale granulare da intaso utilizzato per le superfici sportive artificiali;
- i cosmetici, in cui la microplastica viene effettuata per molteplici scopi, come per l’esfoliazione o il miglioramento della consistenza, fragranza o colore specifici;
- i detergenti, gli ammorbidenti per tessuti;
- glitter;
- fertilizzanti;
- prodotti fitosanitari;
- giocattoli;
- medicinali e dispositivi medici;
Il 17 Ottobre sono scattate le prime misure restrittive in relazione al divieto di micrograni e glitter sciolti, per i quali è vietata così l’importazione a partire da tale data. In altri casi, adottando un approccio selettivo in base alla tipologia dei prodotti, il bando scatterà in un periodo successivo per dare modo agli operatori di trovare soluzioni alternative e smaltire le scorte già presenti nei magazzini delle aziende interessate.