EUDR – DEFORESTAZIONE ZERO: nuovi adempimenti ed impatti per le imprese

Come oramai tristemente noto, la deforestazione per scopi umani o commerciali a lungo termine impatta in modo significativamente negativo sull’ambiente, minacciando la salute dell’intero ecosistema oltre a contribuire all’aumento dei gas serra ed alla perdita della biodiversità.

Attualmente, anche se il tasso di deforestazione negli ultimi anni si è abbassato, il veloce e massiccio abbattimento degli alberi da parte dell’uomo rimane un problema che desta sempre notevole preoccupazione, richiamando l’esigenza ad una regolamentazione politica a tutela del nostro patrimonio ambientale per noi e per le generazioni future.

L’Unione Europea, volta ad adottare politiche commerciali sempre più attente all’ambiente, ha così emanato il regolamento (UE) 2023/1115 che disciplina l’importazione di determinati beni ed al contempo promuove il consumo di prodotti “privi di deforestazione”, con lo scopo che i prodotti consumati nell’UE non contribuiscano ad aggravare il degrado e l’abbattimento delle foreste nel mondo.

In considerazione che la leva principale alla base del processo di deforestazione è determinata dall’esigenza di sempre maggiore espansione dei terreni agricoli con sempre maggior sfruttamento delle materie prime quali legname, soia, olio di palma, gomma, caffè ed allevamenti, oltre che prodotti derivati come pneumatici, cuoio, cioccolato o mobili, libri stampati, giornali; l’Unione Europea, quale importante consumatrice di tali beni, ha deciso di porre, per quanto possibile, un rimedio a tale situazione.

A far data dal 30 dicembre 2024, i prodotti listati e le materie prime interessate potranno essere resi disponibili nel territorio dell’Unione unicamente se conformi all’EUDR, a comprovata “deforestazione zero “, ossia che non provengano da terreni oggetto di deforestazione successivamente al 31 dicembre 2020.

Le nuove normative implicheranno varie obbligazioni oltre che l’esigenza della dimostrabile tracciabilità della catena di approvvigionamento dei prodotti per tutte le imprese dell’Unione, con la derivante implicazione che chi importa ed esporta da e verso l’UE deve dimostrare che la produzione di queste materie prime e i prodotti ad esse legati non deriva da zone recentemente deforestate e che la produzione stessa non ha causato la deforestazione dell’area di produzione. Questa norma coinvolgerà tutti gli operatori e i commercianti che si occupano di questi prodotti ma anche le aziende coinvolte nelle catene di approvvigionamento delle materie prime.

Le aziende interessante da tale regolamento, a seconda della propria peculiare operatività, produzione e filiera, devono prepararsi a rispondere adeguatamente, valutando approvvigionamenti, fornitori e pianificando l’attuazione di misure necessarie all’eventuale adeguamento della propria attività alla nuova regolamentazione entro la data prevista.

In caso di potenziale non rispetto del regolamento e dunque non conformità, potranno essere comminate misure quali il sequestro dei prodotti interessati o la sospensione della loro commercializzazione, mentre in caso di accertata inosservanza, oltre al possibile divieto di commercializzazione, potrebbero essere irrogate ammende pari al 4% del fatturato annuo totale dell’operatore o del commerciante nell’UE, fino a prevedere anche l’esclusione da appalti  o dall’accesso a fondi e finanziamenti pubblici.

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