Prima di tutto con il termine “regime” si intende un insieme di regole, sia sostanziali che procedurali, che creano un vincolo doganale sulla merce che vi è sottoposta.

I regimi doganali svolgono così un ruolo importante all’interno del complesso sistema doganale nella misura in cui costituiscono le procedure , accumunate rispettivamente da proprie e comuni finalità , che si intendono applicare per adempire alle formalità doganali.

Si sceglie un particolare tipo di regime piuttosto che un altro a seconda della movimentazione delle merci e della natura delle transazioni. La vendita di prodotti – e il seguente passaggio di proprietà del bene – implica ad esempio la scelta di un regime doganale diverso rispetto a quello effettuato in seguito alla delocalizzazione di determinate fasi del processo produttivo, per l’invio di merce per riparazione, per mostra o tentata vendita.

La merce sottoposta quotidianamente a movimentazione può essere così consapevolmente assoggettata ai seguenti specifici regimi conformemente al codice al fine di accrescere la competitività delle imprese :

  • a) immissione in libera pratica
  • b) regimi speciali
  • c) esportazione

L’immissione in libera pratica e l’esportazione sono c.d. regimi definitivi, in quanto modificano lo Status doganale dei beni.

I regimi speciali invece si suddividono nuovamente in base alla loro funzione economica:

  • deposito: che comprende Deposito doganale e zone franche
  • uso particolare: che comprende l’ammissione temporanea e l’uso finale
  • perfezionamento: attivo e passivo
  • transito: che comprende il transito interno ed il transito esterno

Vi sono criteri generali previsti per tutti i regimi speciali.

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