Ulteriore proroga al 1 Luglio 2024 per l’entrata in vigore della Plastic Tax

Recentemente è stata resa nota una decisione del governo italiano in ambito doganale che potrà far piacere a molte aziende: l’ulteriore proroga, si tratta del quinto rinvio, dell’entrata in vigore in Italia della “Plastic Tax” fino a luglio 2024.

Questa tassa rientra nel più ampio progetto di combattere l’inquinamento mondiale, tema molto attuale e presente in tutti settori economici, introdotta con lo scopo di limitare ulteriormente la produzione di nuovi rifiuti di plastica ed apportare così nuovo contributo alla salvaguardia dell’habitat dei cittadini.

Ma cosa significa davvero questa notizia per le nostre aziende e perché è così significativa?

In sostanza, la “Plastic Tax”, già in vigore in altri paesi UE, è un’imposta sul consumo, simile alle accise, che sarà applicata ai manufatti di plastica con singolo impiego, come bottiglie, buste, vaschette, contenitori in tetrapak, pellicole , ma anche imballaggi in polistirolo espanso, i rotoli in plastica pluriball, (c.d. “MACSI”), inclusi i semilavorati, per esempio preforme.

Saranno esclusi i prodotti compostabili o frutto dell’attività di riciclaggio, tra cui i materiali sostenibili, tracciati e certificati, che eviteranno così l’ulteriore estrazione di materia prima per la produzione; sono inoltre esonerati i dispositivi medici e i contenitori di medicinali.

La tassa in questione sarà pari a 0.45 euro per ogni chilogrammo di materia plastica

L’accertamento dell’imposta dovuta sarà effettuato sulla base di dichiarazioni trimestrali presentate all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli entro la fine del mese successivo al trimestre solare cui la dichiarazione si riferisce.

La nuova imposizione ha suscitato grande interesse nel mondo del commercio internazionale, poiché, pur ricadendo il costo essenzialmente sul consumatore finale, ha impatti diretti non indifferenti sui processi produttivi e di approvvigionamento aziendali, in quanto graverà sulle aziende produttrici dei MACSI, come su quelle importatrici degli stessi prodotti MACSI.

Una sfida importante riuscire a trovare un giusto equilibrio tra l’esigenza di tutela dell’ambiente da una parte e non penalizzare l’economia di questo settore dall’altra.

Il governo italiano ha deciso di concedere alle aziende più tempo per adattarsi a questa tassa, estendendo la sua applicazione fino a luglio 2024. Questo significa che le aziende hanno un po’ più di respiro per comprendere le implicazioni di questa tassa e adeguare le proprie procedure di conseguenza. In particolare sarà utile alle aziende che operano nel settore manifatturiero, dell’importazione e dell’esportazione, poiché offre loro la possibilità di pianificare con calma e adattarsi alle nuove regolamentazioni senza dover affrontare una scadenza imminente. La sfida che ogni azienda deve affrontare infatti sarà quella di riuscire a combinare le esigenze di tutela dell’ambiente e le necessità economiche.

Come consulente doganale, Irene Consulting è qui per aiutare le aziende a navigare in questo complesso scenario normativo e assicurarsi che siano preparate per affrontare le sfide e capitalizzare sulle opportunità che questo cambiamento può portare. Se avete dubbi o domande, non esitate a contattarmi; sono a disposizione per aiutarvi a ottenere il massimo dalle vostre operazioni commerciali internazionali.

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