È stata pubblicata ieri la dichiarazione congiunta sui dazi con la quale Stati Uniti ed Unione Europea confermano di aver raggiunto un accordo quadro per stabilire relazioni commerciali più bilanciate, illustrando il nuovo regime tariffario statunitense nei confronti dei prodotti originari dell’UE. La dichiarazione formalizza di fatto quanto stabilito nell’accordo dello scorso luglio tra la presidente Von der Leyen ed il presidente Trump, ponendo alcuni importanti punti fermi che stabiliscono le regole del gioco attuali.

  • Aliquota daziaria al 15% per molti prodotti UE, che sostituisce la precedente imposizione caratterizzata da dazi cumulativi e spesso più impattanti. Aliquota del 15% applicando un meccanismo di adeguamento automatico su base tariffaria.
  • Aliquota al 15% anche per l’importante comparto automobilistico e componenti correlati, settore favorito che vede così ridurre la precedente aliquota daziaria del 27,5%. Aliquota daziaria così ridotta che scatterà con l’impegno da parte dell’UE di eliminare i dazi europei sui prodotti industriali statunitensi.
  • Al 15% anche alcune tipologie di farmaci, semiconduttori, legname e trucioli.
  • Confermati purtroppo dazi al 15% per i vini, alcolici e birra UE all’importazione negli USA. Settore ancora penalizzato nonostante rivesta una notevole importanza per l’esportazione Europea , soprattutto Italiana e Francese.
  • Esenzioni dal tetto tariffario del 15% per taluni prodotti come sughero, aeromobili e le loro parti, farmaci generici e precursori chimici.
  • Rimango al momento tariffe al 50% su acciaio, alluminio e prodotti derivati, con il coinvolgimento di numerosi settori. Nella lista pubblicata ad Agosto di oltre 400 prodotti ad uso quotidiano coinvolti figurano condizionatori, mobili per ufficio, coltelli e generatori, motociclette, vagoni ferroviari, attrezzature per movimentazione merci, seggiolini per bambini, stoviglie e prodotti per la cura della persona confezionati in contenitori o imballaggi metallici. Il calcolo del dazio non sarà banale, in quanto si dovrà determinare la quantità di acciaio o alluminio contenuto nel prodotto

La dichiarazione affronta comunque anche tale questione prevedendo l’avvio di una cooperazione per proteggere i rispettivi mercati e rafforzare la sicurezza delle catene di approvvigionamento.

Per le imprese il sistema di applicazione del dazio sta diventando sempre più complesso, in un nuovo scenario che ridisegna assetti geopolitici ed economici internazionali, con ripercussioni importanti su vari settori strategici e delicati del nostro export, è necessario fornirsi dei fondamentali strumenti di conoscenza ed autorizzazioni doganali che permettano di rimanere competitivi.

In particolare le aziende italiane devono affrontare un sistema tariffario articolato, conoscere l’origine dei prodotti,  e tutto ciò che richiede una gestione sempre più attenta delle regole doganali. Per rimanere competitivi è essenziale adottare una strategia di compliance strutturata, monitorare costantemente gli sviluppi e valorizzare strumenti come le autorizzazioni doganali e le procedure semplificate.

Irene Consulting è al fianco delle imprese per interpretare correttamente le nuove regole, pianificare le scelte commerciali e trasformare la complessità dei dazi in un’opportunità di crescita internazionale.